Caro Luigi De Magistris sindaco di Napoli e cari consiglieri e assessori tutti della Giunta ed egregio Soprintendente, la Cassa Armonica della Villa Comunale di Napoli non diventi un pretesto per fare campagna elettorale auto-lesionista. Il lutto non è solo quando ci viene a mancare una persona cara. Esiste anche il lutto culturale, quello paesaggistico, urbanistico… È quando un patrimonio della collettività, un bene comune, viene deturpato, vandalizzato, trasformato. Quando subisce lo stravolgimento della sua ubicazione, della sua fisicità, estetica, fruizione. Quando la sua natura, per cui è stato realizzato, è violentata. Io sto in lutto. Decine, forse migliaia di cittadini di Napoli stanno in lutto. Da 3-4 anni c’è una querelle riguardo la Cassa Armonica della Villa Comunale di Napoli. Comitati di cittadini si stanno battendo affinché, a restauro ancora in corso, non ne venga snaturata la bellezza della sua corolla a cui siamo mnemonicamente abituati. Perché sembra proprio che non vedremo più i vetri gialli e verdi che storicamente ricordiamo, ma lastre in policarbonato bianche, forse alternate con colore “ceruleo” (blu leggero) come si legge in un comunicato stampa ufficiale del Comune di Napoli. Riguardo la relazione che intercorre tra il Patrimonio di una città e l’identità dei cittadini, già espressi alcuni pensieri. Forse troppo romantici, forse troppo filosofici in un periodo dove prevale l’approssimazione, la sciattezza, la sveltina. Pensieri inutili per una civiltà che si sta evolvendo in un nuovo consumismo. Quello del tempo. Siamo in pieno boom del consumismo temporale generato forse dall’alta velocità a cui le nuove tecnologie ci hanno abituati. Non scrivi più lettere d’amore aspettando la risposta dopo una decina di giorni, ma mandi un whatsapp scritto col T9 dove “amo” diventa “ano”, o invii un SMS o, nella migliore delle ipotesi, una mail. Non scendi più per comprare un giornale, lo leggi subito e ovunque ti trovi, sul web. Per le foto non aspetti più una giornata per vederle stampate, le scarichi sui social ancor prima di vederle dopo scattate. Non fai più vari tentativi in attesa che si liberi il telefono per fare gli auguri di compleanno all’amico anche solo per sentire la sua voce, glieli scrivi su Facebook. Subito! E in tutto ciò è normalizzato il pressapochismo, la superficialità, il pensiero piatto, il pensiero minimalista, dove minimalismo è inteso nella sua accezione peggiore del termine. Disegni arabeschi, mosaici bizantini, gli infiniti di Escher, capitelli in stile corinzio, cappelle sistine e tutto ciò che è dettaglio, via, non servono. Il consumismo temporale non fa rima coi ghirigori che anzi vanno affossati, insabbiati, censurati perché generano osservazione e quindi stimolazione, movimento del pensiero. Le menti non devono pensare, devono replicare il nulla. Il Liberty? Via, non serve. Non servono i fregi floreali, le vetrate in technicolor, le belle statuine con le poppe senza capezzoli. Non serve una cassa armonica che faccia vibrare il suono di una banda militare donandoci emozioni. Emozioni? Non servono, via! Rompiamolo il giocattolo di quei rompicoglioni che vogliono la vita a colori. Scassiamole queste lastre di vetro gialle e verdi che siano del 1989 o del 1877 poco importa. Nulla importa. Una cripta per la Cassa Armonica E allora ecco un enorme scrigno fatto di materiali resistenti. Marmo, piperno, tufo, ferro. Esso si apre, sibillinamente, e due lunghe braccia, sotto forma di scale, si protendono verso l’interno aprendo un guscio che conterrà la memoria della Cassa Armonica con una corolla fatta di petali gialli e verdi che qui non si vede, non viene mostrata, è invisibile ma c’è. Custodita nella memoria dei napoletani. Segretamente. Dove sentinelle del cuore, ancelle marmoree veglieranno su quel che forse resterà solo un ricordo. Dedico quest’opera a tutti i napoletani che hanno vissuto durante la loro vita liete mattinate in Villa Comunale, esprimendo attraverso essa il mio cordoglio per questo terribile scempio sperando che comunque vi si porrà rimedio. Dati tecnici Titolo > Una Cripta per la Cassa Armonica Autore > Marco Maraviglia Anno > 2016 Formato > 80x122cm Software > Photoshop CS6 Tecnica > fotomontaggio di immagini d’archivio dell’autore Tiratura > da definire
2 Comments
Bona Mustilli
22/2/2016 09:25:51 pm
Ho letto. Ho letto soppesando le parole ad una ad una. Ho letto e mentre leggevo mi sono accorta che mi scorrevano le lacrime sulle guance. Ho letto e ho pianto. Così come si piange quando si perde una persona cara, che ha fatto parte della tua vita lasciando anche un segno indelebile. Ho letto e i ricordi mi sono ritornati tutti davanti agli occhi.....per un attimo ho alzato gli occhi e ho lasciato scorrere le immagini, io da piccola con papà e mamma, sull'asinello, poi all'improvviso mi sono rivista mamma con i miei figli, la domenica ad ascoltare la musica, si suonava la Caasa Armonica ed era un suono celestiale.....ho abbassato gli occhi un momento, non volevo riaprirli sapevo cosa avrei visto, avrei visto la sua morte. Perché l'hanno uccisa? Che male aveva fatto? Uccisa perché bella? Uccisa perché intonata? Mi sembra quasi come quando si uccide una donna perché lei non ti ama più! Ecco si è successo cosi, lei aveva capito che quelli erano aguzzini e si è ribellata e loro l'hanno uccisa......o ci stanno provando ad ucciderla, un po' come quella bella ragazza di Pozzuoli con l'acido.......ma fosse anche l'ultima cosa che faccio di buono nella vita io ci proverò a salvarla e se ci aiutate la salveremo e lei ritornerà bellissima
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Marco Maraviglia
22/2/2016 09:55:04 pm
Grazie infinite per la tua testimonianza Bona.
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