Le inesistenze di Impossible Naples sono ecologiche. Nessuna foto è stata scattata appositamente per realizzare uno dei miei lavori surreali. Nessun byte in più è stato prodotto perché le parti che compongono ogni inesistenza sono porzioni tratte da immagini del mio archivio realizzate precedentemente per l’editoria turistica. È, in fondo, fotografia ambientalista. Riciclaggio di immagini a volte anche pubblicate nella loro “normalità” sulle principali riviste specializzate di viaggio e turismo nazionali e straniere. Ma il più delle volte inedite e quindi decontestualizzate, rimescolate, per ottenerne di nuove. Ricreando luoghi impossibili di Napoli: inesistenze. L’archivio fotografico Perché non si butta niente. È il lavoro di ogni fotografo che realizza immagini e servizi fotografici che propone poi all’editoria che acquista i diritti d’uso; ma la percentuale di utilizzo di immagini è sempre più bassa rispetto alla quantità di scatti realizzati. Bisogna conservare tutto. Perché c’è chi la vuole cotta e chi cruda: se oggi ti chiedono una vista di Napoli al crepuscolo, dopo un paio di anni qualcun altro potrebbe chiederti una foto analoga ma diurna; e non c’è il tempo di andarla a fare o può capitare che proprio quel giorno che potresti scattarla, la luce è piatta e quindi senza sole non rifletterebbe adeguatamente l’atmosfera richiesta. L’importante è lo storage, l’archiviazione fatta in maniera precisa e sicura per poter rivedere e trovare al momento giusto lo scatto che ti serve. Perché a volte deve arrivare entro dieci minuti sul desktop di una redazione all’altro capo del mondo. Pregi e difetti delle nuove tecnologie… Conservare i file in RAW? E le foto in formato RAW le conservo, anche se le ho già lavorate e trasformate in jpeg. Perché magari succede che tra qualche anno il Camera Raw avrà qualche opzione in più per migliorare qualche difetto dello scatto di partenza e allora potrò migliorare gli l’editing. Magari quelli della Adobe si inventeranno il modo di ridurre il peso dei RAW, non so, senza perdere dati come accade per il jpeg e allora potrei alleggerire un po’ gli Hard Disk riducendo i RAW in “mini-RAW” o come li chiameranno all’epoca. Ormai c’è da aspettarsi tutto nell’immediato futuro. Byte-inquinamento I media ufficiali ne parlano spesso? Mica tanto… Tabù. Perché è qualcosa collegato alle multinazionali che producono computer, software, telefonia cellulare, supporti di storage come hard-disk, pen-drive, DVD… Tutto deve rientrare nella dinamica dell’obsolescenza programmata che sta facendo il pieno grazie alle nuove tecnologie “non riparabili, tanto nuovo costa quasi lo stesso”. Avete il cellulare con “memoria piena” e non potete più aggiornare le app? Dovete comprarne uno nuovo. Avete acquistato una super reflex che produce file fotografici da 80Mb? Bene, dovrete acquistare qualche altro terabyte di hard disk per conservare le vostre foto. E i dischetti di 7-8 anni fa con le foto caricate sopra, sono ancora leggibili? No? E infatti state già facendo non uno ma tre backup dei successivi lavori fotografici. Magari utilizzando tre dischetti di marche differenti acquistati in tre punti vendita diversi. Per diminuire la possibilità di perdere dati tra qualche anno. O qualche mese. Non era più sicuro lavorare in analogico? Senza poi parlare delle autostrade telematiche: dai modem a 56kb all’ISDN, all’adsl e poi ancora la fibra ottica, il satellitare… Quanto bisogno c’è di trasferire file pesanti? Quanti sanno che una foto è stampabile in 10x15 come una cara vecchia fotografia anche se pesa solo 1MB? Pochi scatti Come se avessi un rullo da 36p (pellicola da 36 pose, 36 fotogrammi), scatto con parsimonia così ci metto meno tempo a cestinare. Ormai uso la reflex solo quando ho un incarico o quando vado in un luogo che non ho mai visto. O per rinnovare alcuni soggetti dell’archivio: alla corolla della cassa armonica in villa comunale hanno cambiato i colori? Conviene rifare le foto per aggiornare l’archivio. Per tutto il resto c’è il fotofonino, lo smartphone per fare le fotine. Poche, possibilmente. Foto-ricordo che comunque posso stampare per i miei album. Le eco-inesistenze Possono esserci vari modi per riciclare le foto e uno di questi è quello di estrapolare elementi da varie foto per ricomporli decontestualizzando i luoghi originali ricreandone di altri verosimili, surreali, metafisici che io definisco, nel caso delle immagini di Impossible Naples, inesistenze. Ovviamente il progetto non nasce con intento “ecologico” ma ha un’altra storia; il fatto è che proprio stamattina pensavo che hanno questo valore aggiunto: quello che sono generate sfruttando foto già esistenti senza produrne di altre che probabilmente non sarebbero mai pubblicate sulle normali riviste di viaggi o guide turistiche.
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Un'opera a 25,00 euro? Si può se "Impossible Naples" in un Black Friday... Il Black Friday non è una di quelle “cose occidentali” che piacciono a tutti ma è anche un’occasione per creare un momento di collezionismo accessibile per gli amanti delle inesistenze realizzate da Marco Maraviglia per Impossible Naples Project. Ed ecco l'occasione unica: con soli 25,00 euro si può entrare in possesso dell’ultima inesistenza da poco ultimata: Omaggio a Magritte. Un’immagine onirica, metafisica in cui il Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino (Castel Nuovo) sono un’unica meteora che come un vascello navigante nel cielo, sorvola il mare dopo una tempesta ormai allontanatasi all’orizzonte. Verranno stampate solo le copie ordinate entro le ore 23,59 del venerdì 24 novembre 2017 e sarà quindi un’edizione più unica che rara perché per le edizioni successive saranno riservati formati di stampa superiori a prezzi non più da "Black Friday". Resta poco tempo... venerdì 24 si avvicina!!! Prenota subito il tuo "Omaggio a Magritte" via mail scrivendo a marco|at|photopolisnapoli.org con oggetto "Black Friday" specificando nome, cognome e recapito telefonico. Caratteristiche edizione Black Friday Titolo > Omaggio a Magritte Formato > 18x13cm Tiratura > “Black Friday/numerazione progressiva” Stampa > con processo chimico tradizionale su carta satinata “millepunti” (effetto tela) Firma > sì Certificato > no Prezzo > 25,00 euro |
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Giugno 2024
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