Il Tuffatore, un'immagine onirica che propone la realizzazione di un bisogno concreto per la capitale del Mediterraneo: Napoli. Vi presento "Il Tuffatore". Il tuffatore a Napoli è un po’ come un'icona classica. Come i “cimentisti” di Marechiaro che ogni Capodanno, da cinquanta anni, si gettano nelle acque gelide di Posillipo anche se hanno superato gli 80 anni, anche il tuffatore da scoglio è storia. Perché Napoli è una città di mare. Il tuffatore di Napoli non è Patrimonio UNESCO nonostante faccia parte dell'immaginario partenopeo da sempre. Nel periodo di Achille Lauro a Piazza Municipio c’era una lunga fontana a più vasche degradanti con tanto di zampilli ad illuminazione notturna, che fu scelta come lido estivo dai ragazzini meno abbienti. Oggi alcune fontane vengono prosciugate d’estate per evitarne “l’uso improprio”. Non esiste fotografo, anche straniero, che non si sia divertito attraverso i tempi nel fotografare quegli scugnizzi che da Castel dell'Ovo a Posillipo sfidano anche i fondali bassi con i loro "a pietto 'e palumbo", da maggio a ottobre. Il tuffatore è la parte migliore dell'infanzia e adolescenza povera di Napoli. Il tuffo tiene lontano dallo spaccio, dalle rapine ed è comunque un momento sociale di aggregazione ludica. Napoli è una città di mare e i ragazzini del Pallonetto di Santa Lucia e dei Quartieri Spagnoli lo sanno bene. Imparano da soli a nuotare. Tuffandosi. In questa ultima nata di Impossible Naples è rappresentata una visione onirica del tuffo. Un lido asettico ma Reale e desolato che affaccia verso una suggestiva vista notturna di Napoli dove la scala rappresenta la fatica necessaria per raggiungere il trampolino; un punto, un luogo necessario per spiccare l’ambito tuffo. Sotto al trampolino un affresco di due puttini come a voler proteggere il tuffatore o forse con la promessa di realizzare il desiderio di un trampolino “accessibile”, che non sia soltanto quello dei ruderi della Casa degli Spiriti o uno scoglio del lungomare. Il mio sogno è quello che un giorno tutti quei ragazzini dei quartieri disagiati di Napoli, potranno tuffarsi con meno rischi, da un trampolino vero, in una piscina gratis per loro dove potranno imparare tutti gli stili del nuoto. Un sogno che però si estende oltre: agevolare quei ragazzini affinché possano intraprendere la conoscenza delle opportunità che offre il mare e magari poter acquisire la patene nautica a vela e a motore per poter avere una carta in più per lavorare, magari come skipper in una città dove il diporto è ad oggi solo per pochi. Perché siamo una città di mare. La capitale del Mediterraneo. Dedico questa immagine a tutti i tuffatori del lungomare di Napoli.
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Giugno 2024
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