A 11-13 anni mio padre mi mostrò in camera oscura come aveva realizzato alcune stampe foto-grafiche: erano i cosiddetti rayogrammi. A quell'età mi consentiva di usare la camera oscura per sperimentare, previa raccomandazione di non aprire i barattoli delle polveri magiche e pericolose: metolo, idrochinone, solfito, metabisolfito, soda caustica... Versavo nelle bacinelle i liquidi che mio padre aveva già preparato. Accendevo la luce rossa. Buio! Più che stampare le mie foto, mi piaceva impressionare la carta sotto la luce dell'ingranditore poggiandoci posacere in vetro, pastelli, garza... Ed ottenevo i miei rayogrammi. Negli anni '80 realizzai qualche sandwich (sovrapposizione di diapositive) avendone visti alcuni del grande fotografo Art Kane. Casuali, senza progettarli. Sono questi delle foto sotto. Soltanto questi. Non ho mai avuto la costanza di fare sempre la stessa cosa a meno che non mi sembra che ne valga la pena. Negli anni '90 avevo la Nikon FM2 che consentiva di fare doppie esposizioni per poter raggiungere effetti analoghi ai sanswich. Ma non ci ho mai provato perché sarebbe stata una sperimentazione costosa per le mie tasche. All'epoca un rullino da 36 pose costava intorno le 5mila lire. E mettici il costo dello sviluppo in laboratorio... Non so se rendo. Era prima che iniziassi a usare il Photoshop. Erano gli albori delle mie inesistenze.
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Giugno 2024
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