Ecco l'elenco aggiornato "Gli Amici di Metamorfosi Reloaded": i suggeritori, i sostenitori morali e logistici e i possessori delle copie della versione ridotta in tiratura limitata. L’8 maggio 2015 presso La Maison du Tango in P.zza Dante è stata presentata in anteprima Metamorfosi Reloaded. Un happening di arte partecipata al quale parteciparono fotografi, artisti, grafici, studenti, photoshoppisti, architetti, appassionati di Napoli… (video). Nel frattempo, grazie anche all’intervento dei suggeritori che furono presenti in quella serata, l’opera è stata ultimata ed è stata realizzata una tiratura di 30 copie in formato 265x10cm più 5cm di bordo bianco a disposizione di collezionisti o semplici innamorati di Napoli. Gli Amici di Metamorfosi sono tutti quelli che stanno sostenendo Impossible Naples Project per l’organizzazione di un successivo happening in data da definire. Questo post ne raccoglie tutti i nomi in un elenco che sarà costantemente tenuto aggiornato e che sarà trascritto su una targa che verrà esposta in occasione di una prossima mostra. Eccoli:
Se sei interessato a entrare anche tu nell'elenco "Gli Amici di Metamorfosi" contatta l'autore e riceverai tutte le informazioni.
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Con soli 400,00 euro sarai un mecenate e anche un collezionista speciale. Ecco come… (e se ti piace condividi) Carissim*, probabilmente già saprai che sto organizzando una mostra-happening unica nel suo genere. Quello che non sai è che tutti i sostenitori dell’evento entreranno di diritto nell’elenco “Gli Amici di Metamorfosi”. Chi sono gli Amici di Metamorfosi Reloaded (1) Tutti quelli che, in un modo o nell’altro, sono coinvolti attivamente al progetto. I suggeritori che hanno consentito il miglioramento del panorama di Napoli più lungo del mondo, chi sta entrando in possesso di una delle trenta copie di Metamorfosi, chi sarà media partner e/o sponsor. Tutti i nomi saranno incisi su una targa che verrà esposta nella prossima mostra-happening. L’anteprima di Metamorfosi Reloaded (2) L’8 maggio 2015, in una festa di Arte partecipata, fotografi, artisti, storici dell’arte, grafici e appassionati di Napoli hanno preso parte all’anteprima di Metamorfosi Reloaded, il panorama di Napoli più lungo del mondo ed hanno ricevuto in regalo una riproduzione dell’opera esposta alla Maison du Tango che ha ospitato l’evento. Una copia di 80cm di lunghezza, firmata e accompagnata da un certificato di autenticità, in cambio dei loro suggerimenti scritti direttamente sull’originale di 6 metri. Cos’è Metamorfosi Reloaded L’opera, ispirata alle metamorfosi di Escher, è il frutto di dieci anni di lavoro ed è composta da immagini di Napoli provenienti dall’archivio digitale ed analogico dell’autore. È il panorama di Napoli più lungo del mondo. Surreale perché fisicamente inesistente ma realistico perché dà l’idea di un panorama omogeneo che attraversa alcuni dei luoghi più noti della città. L’8 ottobre se ne è parlato durante la trasmissione Rnews su Laeffe TV (la rete televisiva di Feltrinelli) in una puntata dedicata ai fotosauri e al gigantismo fotografico . La versione definitiva (3) Nel luglio 2015, grazie anche agli interventi dei suggeritori dell’8 maggio, l’opera è stata ultimata e stampata in Fine Art con una tiratura limitata di 30 copie nel formato 265x10cm più un bordo bianco di 5cm per lato. Le copie sono proposte ai collezionisti o agli appassionati di Napoli al prezzo di 400,00 euro. La scatola nera (4) La scatola nera è il kit che viene consegnato ai fantastici 30 collezionisti e il cui contenuto consiste in:
La mostra in preparazione Al vernissage, che sarà un happening piuttosto insolito, oltre alla versione finale di Metamorfosi Reloaded verranno esposti alcuni miei fotomontaggi di Napoli. Ogni partecipante riceverà una scheda con la riproduzione di tutte le immagini esposte e per ognuna di queste dovrà indicare i “pezzi di Napoli” che la compongono. All’ora X si chiuderà l’urna e verrà fatto uno spoglio. Chi raggiungerà il maggior numero di risposte esatte riceverà in regalo, e a sua scelta, una delle immagini esposte, tranne Metamorfosi Reloaded perchè nella sua versione definitiva da 815cm è una copia unica. Una raccolta fondi per la mostra Per organizzare il prossimo happening che ospiterà l’unica copia di oltre 8 metri di Metamorfosi Reloaded e altre dieci immagini dell’Impossible Naples Project (5) sono necessarie delle spese di allestimento e di comunicazione che in questo momento non sono in grado di affrontare. Ho pensato quindi di chiedere un aiuto agli amici e al popolo della rete. Chi vorrà sostenermi e fare da mecenate avrà in cambio un posto nell’elenco “Gli Amici di Metamorfosi” e non solo. Con la consegna di dieci copie di Metamorfosi Reloaded potrei già fissare la data dell’evento e far partire l’iniziativa. Dandone qualcuna in più riuscirei ad aumentare il numero di copie del catalogo della mostra e lo stamperei con caratteristiche qualitative superiori. Esaurendo tutte e 30 le copie disponibili , organizzerei un vernissage indimenticabile. Cosa si ha in cambio Con una spesa di 400,00 euro entrerai in possesso del kit (la scatola nera con il contenuto sopra descritto) e il tuo nome sarà inserito nell’elenco “Gli Amici di Metamorfosi”. Se la raccolta fondi raggiungerà almeno 4.500,00 euro, partirebbe tutta la macchina organizzativa per l’evento e in cambio avresti anche:
Se vuoi proporre la tua azienda come sponsor, con una quota di 600,00 euro avrai:
Vuoi essere main sponsor? Se vuoi essere main sponsor per avere ulteriori vantaggi, contattami subito. Dove, quando Per qualsiasi informazione puoi contattarmi via mail: [email protected] E se desideri vedere il kit e la brochure del progetto possiamo incontrarci senza alcun impegno da parte tua. LINK ALLE NOTE Qualcuno tra quelli che sono entrati in possesso di una delle 30 copie della versione ridotta di Metamorfosi Reloaded o chi intende averne una, mi ha chiesto come incorniciare o come esporre questa immagine dal formato insolito. Ecco alcuni suggerimenti. Parliamo di un’immagine di 275x20cm di formato, in bianconero, inesistente nella realtà in quanto trattasi di un fotomontaggio di ca. 20 immagini di Napoli che danno una visione panoramica surreale della città. A CHE ALTEZZA? L’esposizione consigliata è quella ad altezza d’uomo per consentire di poter osservarne tutti i dettagli da sinistra verso destra e quindi senza ostacoli come tavoli, fioriere e simili che obblighino l’osservatore ad allontanarsi da essa. Non conviene esporla in un corridoio stretto perché ne vale la pena poterla osservare nella sua interezza anche da 1,50-2 metri di distanza. Il fatto che sia in bianconero non è detto che debba essere un complemento di arredo di un ambiente minimalista e monocromatico, anzi, potrebbe essere un piacevole elemento di distacco, di riposo visivo in un contesto colorato. UN VETRO STRETTO E LUNGO SI ROMPE? Se si intende incorniciarla con un vetro, consiglierei di chiedere al corniciaio di fiducia un vetro sintetico anti-riflettente (crilex). Costa un po’ di più di un vetro normale ma, oltre a evitare fastidiosi riflessi, non si rompe perché leggermente flessibile. Se non trovate questo tipo di materiale e quindi si è costretti ad utilizzare il vetro, conviene che questo sia di almeno 4mm di spessore. Consiglio di far montare la stampa direttamente nel luogo in cui sarà esposta per evitare che un’eventuale rottura del vetro durante il trasporto possa danneggiarla. CHE TIPO DI CORNICE? Per quanto riguarda il tipo di cornice, bisogna considerare che Metamorfosi Reloaded viene consegnata con un bordo bianco di 5cm per lato (il formato effettivo dell’immagine è 265x10cm) e quindi mi sento di consigliare un colore che sia nero o grigio in quanto adattabili in ogni ambiente. Satinato, magari. Ovviamente, il colore della cornice può essere anche di una tonalità simile al colore della parete o di un mobile adiacente al punto in cui verrà esposta l’opera. Probabile che ci stia bene anche una cornice dal colore legno naturale. Dipende dal contesto dell’ambiente. Per lo spessore della cornice suggerirei almeno 4cm. DOVE ACQUISTARE LA CORNICE Purtroppo le cornici non sono economiche e volendole acquistare su misura in rete non sempre si trova chi ha la possibilità di realizzarle per il formato 275x20cm. A Napoli ci si può rivolgere a chi è esperto di cornici per l'arte: Giuseppe Russo (Cornici Caiafa; via Montesanto, 15 ; tel. 081 551 4702) o presso Fiorillo Arte (Riviera di Chiaia, 23; cell. 342 626 7873). Quella che vedete nella foto è stata realizzata da Openheart. Se invece vi va di fare un giro da Leroy Merlin avrete la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di cornici ma probabilmente vi diranno che hanno problemi per il formato. Volendo fare un tentativo in rete, ci si può rivolgere a EmPoarte o altri accollandosi il rischio di eventuali problemi. PANNELLATURA Altra soluzione più economica ma comunque dignitosa ed essenziale, è la pannellatura. La stampa viene passata in una calandra su un supporto rigido su cui viene stesa preventivamente una pellicola di biadesivo. La Stamperia Gargiulo consiglia un supporto chiamato “sandwich” da 1cm di spessore il cui costo si aggira sui 50,00 euro e garantiscono che il tutto non si imbarchi, non si incurvi nel tempo. Ma, se vogliamo essere pignoli, magari conviene spendere qualche euro in più chiedendo di avere un supporto più rigido o più spesso per la pannellatura. I possessori di una delle trenta copie in formato ridotto di Metamorfosi Reloaded, edizione “EXPO!”, potranno avere la loro scatola nera. La scatola nera arriva in soccorso di chi acquista una copia dell’ammiraglia dell’Impossible Naples Project. Il suo contenuto è indispensabile e prezioso per conoscere la storia di un lavoro durato dieci anni. La scatola nera contiene informazioni che servono a ricomporre le informazioni necessarie dopo "l'impatto": quante immagini compongono Metamorfosi? Chi le ha scattate? Come nasce l’opera? Perché ci sono voluti dieci anni per realizzarla?... Questa scatola nera trovata per caso in un noto centro di arredamenti, accoglie come in una culla la stampa di 265cm di lunghezza. In essa vi sono quindi contenuti:
Non va buttata dopo l’acquisto dell’opera ma custodita gelosamente perché fa parte dell’opera e dovrà quindi accompagnare la stessa il giorno che si deciderà di regalarla a terzi o di rivenderla ad altro collezionista. Se vuoi acquistare una copia di Metamorfosi Reloaded leggi qui.
L'8 maggio 2015 presso La Maison du Tango a Napoli, grafici, fotografi, architetti, artisti, appassionati di Napoli, hanno dato il loro contributo in un momento di arte partecipata intervenendo sulla bozza lunga 6 metri di Metamorfosi Reloaded dell'Impossible Naples Project di Marco Maraviglia.
L'opera è stata poi ultimata grazie ai suggerimenti di tutti gli intervenuti all'happening e la versione finale avrà una lunghezza di circa 8 metri. "Gli Amici di Metamorfosi Reloaded" sono tutti quelli che sono stati suggeritori durante l'evento dell'8 maggio e quelli che stanno sostenendo l'Impossible Naples Project affinché si possa organizzare un altro happening interattivo di arte partecipata. Se sei interessato a far parte anche tu della famiglia di Gli Amici di Metamorfosi come sponsor tecnico, partner, donatore... scrivi a: [email protected]
"Macchine fotografiche grandi quanto case per produrre foto grandi quanto palazzi". È il gigantismo fotografico che ci è sempre stato, da poco dopo l'invenzione della fotografia e di cui parla il critico fotografico e giornalista Michele Smargiassi per Laeffe (puntata del 7 ottobre 2015).
Super-panorami, cianotipie giganti, immagini dai tanti terabyte che quasi servirebbero dei server per gestirle. Un fenomeno che non tramonta che serve non solo a sbalordire ma anche per confrontarsi coi confini degli strumenti disponibili. Una sorta di ricerca e collaudo negli infiniti processi fotografici. Un po' come la Formula1 dove la gara automobilistica è soltanto un pretesto per spettacolarizzare i risultati di lunghe ricerche tecniche , meccaniche e scientifiche per migliorare poi le auto di serie. Fin quando ci sarà il gigantismo fotografico la fotografia stessa ne beneficerà perché si capiranno i limiti dei sensori per perfezionarli, i limiti della stampa per perfezionare macchine da stampa... Sotto il servizio di Michele Smargiassi che ne parla. Un gioco che stimola l’osservazione approfondita di Napoli con una percezione più consapevole.L’Arcinapoletano, per alcuni amici detto “Trek”, forse per una sua vaga somiglianza col protagonista della serie di fantascienza “Star Trek” per il look dei suoi capelli, ma anche come diminutivo di trekking visto che di chilometri a piedi per Napoli ne fa tanti. Per lavoro e per passione. L’indirizzo del suo profilo Twitter inizia per @Treck… È giornalista de’ “Il Mattino” di Napoli e cura un suo proprio blog sull’edizione online: L’Arcinapoletano. Portano la sua firma sul Mattino (edizione cartacea) i servizi “La Pelle di Napoli” dove si raccontano luoghi insoliti di una città un po’ dimenticata, sconosciuta, a volte abbandonata ma che conserva ancora tutta la mazzetta dei colori Pantone percepibili con tutti i sensi. È Pietro Treccagnoli. Una delle poche firme del giornalismo partenopeo che ha un brand nato sulla sua passione per Napoli. Invitato non raramente a incontri e convegni sulla lingua napoletana dove non si risparmia nel raccontare detti e fattarielli della Napoli antica e contemporanea. La signora dirimpettaia di cui leggiamo spesso sul suo profilo Facebook, è un’altra sua creatura. Dialoghi impossibili (con la sua dirimpettaia del 4° piano) e ironico-polemici per sfogarsi contro i cattivi comportamenti della gente. Impossibili perché la dirimpettaia non esiste ma è ormai entrata nell’immaginario dei suoi social-lettori, dei suoi fan. #indovinapoli è un impegno che si è preso con se stesso e coi suoi followers. Un’appuntamento quotidiano che stimola alla percezione e all’osservazione di Napoli attraverso foto scattate con smartphone dalle inquadrature sibilline. Un gioco dove è l’Arcinapoletano che porta il pallone e quindi decide lui chi è il vincitore. Ogni giorno, e solo da poco in orari imprevedibili, posta una foto sul suo profilo Instagram che condivide su Facebook: “dov’è? #indovinapoli”. Partono i commenti più veloci del west. C’è chi non è ancora sveglio la mattina o chi è andato già a dormire la sera e, anche se ha attivato le notifiche per vedere in tempo reale i post pubblicati da Trek, non ce la fa in tempo per rispondere. Dov’è? E lì, tutti a scervellarsi per cercare di capire dove sia stata scattata quella foto. Dove si trovi quel palazzo o uno stemma araldico o un’edicola sacra con scorcio di vicolo che dovrebbe essere un aiutino ma che spesso non lo è. Magari chi ci passa tutti i giorni non ci ha mai fatto caso a quella cupola bizantina o a quella scalinatella adiacente alla strada percorsa per andare al lavoro. Poi c’è chi inizia a perlustrare lo street view di Google Map perché qualche ricordo ce l’ha di quel luogo, ma non conosce il nome della strada e quando lo individua è già troppo tardi perché qualcun altro l’ha già scritto nei commenti. È un gioco che stimola ad “aizare ‘a capa” (alzare la testa) quando si passeggia per Napoli. C’è un “mondo di sopra” al quale non facciamo sempre caso. Le regole del gioco? Non barare. È vietato scrivere commenti per poi cancellarli o modificarli. Vietatissimo far capire se qualcuno ha già dato la risposta giusta e tantomeno proclamare il vincitore perché spetta a Treccagnoli farlo col suo “the winner is…”. Perché il pallone lo ha portato lui. Ma cosa accade se l’identificazione del luogo da indovinare è controversa? Vale la risposta del nome della strada da cui è scattata la foto o il nome della strada dove si vede il palazzo più in fondo? E se ci sono due palazzi di cui uno in una piazza e l’altro in una via dal nome diverso, quale risposta conta? Non c’è problema, ci pensa l’Arcinapoletano Treccagnoli a fare da arbitro. In fondo il pallone lo ha portato lui. Segui #indovinapoli di Pietro Treccagnoli su: Facebook o su Instagram. - Marco Maraviglia - A caccia di immagini spettacolari su Napoli e dintorni, ecco la prima intervista in esclusiva agli autori di una panoramica realistica di Pompei. Un panorama del sito archeologico di Pompei a grandezza naturale, circonda la sala che ha accolto 83 Ministri della Cultura di tutto il mondo all’Expo di Milano in occasione della Conferenza Internazionale della Cultura il pomeriggio del 31 luglio e che è piaciuta tanto anche al Ministro Franceschini. È l’ultimo lavoro di Antonio Ruggieri detto Toty e di Anna Camerlingo, fotografi napoletani; lui dal passato di fotoreporter e poi approdato al fashion negli ultimi anni; lei professionalmente nata e cresciuta come fotografa di scena di cui si ricorda la sua ultima mostra dedicata a Dario Fo e tenutasi al Castel Nuovo di Napoli a maggio. D – Una panoramica che mi sembra sia stata ripresa perfettamente dal centro del Foro di Pompei. Giusto? R – Sì, giusto. D – È un’idea vostra che avete proposto o è un lavoro commissionato? R – È stato un lavoro commissionato dalla RAI per l’EXPO di Milano: D – Quando è stata realizzata? Con che tempi? Se ci sono state, quali difficoltà si sono incontrate? R – È stata realizzata dieci giorni fa. Ci sono voluti due giorni di riprese per realizzare il tutto; una prima fase al tramonto e la seconda all’alba. E’ stato emozionante trovarsi a Pompei completamente soli, senza turisti intorno perché autorizzati in esclusiva per le riprese. Le difficoltà incontrate sono state poche e prevedibili, perché dovevamo attenerci a delle misure che non rispettavano le proporzioni delle riprese e fotografare all’alba e al tramonto era per consentire un equilibrio luminoso lungo tutta l’immagine, evitando in una parte dell’intera immagine un controluce che sarebbe stato antiestetico. D – È una panoramica di 360°? Quanti scatti sono stati realizzati per ottenerla? R – sono tre panoramiche distinte. perché la sala è rettangolare con le stesse proporzioni del foro di Pompei. Per assurdo l’unico problema era che per ridurre al minimo le distorsioni, la profondità dei laterali era un po’ scarsa, ma abbiamo risolto anche questo in fase di ripresa. Per il numero degli scatti i lati maggiori (per intenderci i laterali) sono composti da 33 scatti in alta risoluzione, per una misura per lato di 47 metri. D – Quale software è stato utilizzato per unire tutti gli scatti? R – Photoshop e ovviamente con la funzione “photomerge”. D – Quanto pesa il file finale? R – 640MB D – Quanto misura tutta l’immagine in lunghezza e in altezza? È stata stampata su unico foglio o in più parti? R – In realtà, anche se stampabile in alta qualità, quella esposta non è stampata, ma proiettata con tre potenti proiettori; ognuno di essi proietta un’immagine di 47 metri di lunghezza e 4 di altezza. D –Siete già stati sul posto per vivere l’emozione del risultato finale? R – Ebbene no, non era previsto… e poi si sa il fotografo in gran parte dei casi, vive sempre nell’ombra del proprio lavoro. D – Che effetto fa essere marito e moglie e lavorare insieme? R – Ottimo: basta risolvere il tutto professionalmente e ricordarsi che il lavoro si porta a casa solo se si rispettano le regole delle mansioni; la famiglia sul lavoro non entra mai! © Marco Maraviglia - Riproduzione riservata Ci sono artisti, creativi, che potrebbero contribuire al miglioramento dell'aspetto architettonico, urbanistico e sociale delle città in cui viviamo. Ma occorrerebbe un nuovo Illuminismo o un nuovo Rinascimento. La fantasia al potere! L’immaginazione aiuta ad andare oltre le strutture stereotipate condizionate a volte da scelte convenzionali. Ma chi decide le “convenzioni”? Siamo sicuri che il mondo possa essere regolato sempre da canoni decisi da persone spesso poco illuminate, standardizzate da idee che si rivelano non raramente obsolete rispetto al contemporaneo? Gli artisti sono un serbatoio di idee innovative. Stravolgono la realtà, la reinterpretano, la manipolano, la ricreano, ne violentano la forma e l’indefinibile, cercano di andare oltre il visibile. A volte riuscendoci. ASSOCIAZIONI PER CREARE Ma l’immaginazione non è frutto del nulla. Qualsiasi idea nasce da un frullato di elementi già esistenti. Dalla capacità di associazione e dissociazione di concetti. Dalla volontà passionale di proporre soluzioni e visioni che possono sembrare impossibili ma che poi si rivelano nel tempo realizzabili. È uno scambio reciproco, tra artista e tecnico. L’uno offre visioni, l’altro le “ruba” per realizzarle. L’uno le realizza con le “regole”, l’altro le smonta per comunicare che si può andare oltre. Gustave Doré, pittore ed incisore dell’800, non poteva essere mai stato all’inferno o in paradiso ma riuscì abilmente ad illustrare la Divina Commedia di Dante. Il genio dell’immaginazione, del padre della lingua italiana, si unì alle capacità artistiche di un incisore che riuscì a “vedere” attraverso un testo. L’architettura e l’urbanistica credo che abbiano bisogno di visionari per rendere le città più interessanti o per far riflettere sui danni provocati da certi archistar che rendono le città sempre più aride, metafisiche, non certo a misura d’uomo. Un dipinto di Giorgio De Chirico affascina, per la sua assenza di flora, per l’esasperazione e l’invasione di strutture architettoniche contemporanee che contrastano coi monumenti di altre epoche, dove il tempo è un non-tempo, alienante, lesionista; e sono composizioni che possiamo ritrovare in alcuni contesti urbani che si stanno realizzando nelle città di oggi dove il verde, la logistica degli spazi, sono messi in secondo piano. Sono optional. Il fotomontaggio Metropolis di Paul Citroen (1896-1983) arriva ad esasperare il concetto di città cementificata, un agglomerato di edifici che non lasciano campo a spazi aperti, con totale assenza di spazi ludici, prospettive che si accavallano tra di loro in più punti di fuga dove regna il caos. L’incubo della metropoli. ARTE PUBBLICA E DIBATTITI PER UNA POLIS FELICE Gli assetti architettonici “impossibili” possono aiutare a contemplare e sviluppare un senso diverso delle città. Scrissi alcune cose su quanto lo studio del patrimonio culturale delle città fosse indispensabile per creare città felici e su quanto l’arte pubblica possa condizionare positivamente l’umore dei cittadini. Ma non basta. Osservare, studiare le opere visionarie di alcuni artisti come Le città invisibili di Italo Calvino, potrebbe servire agli architetti ed urbanisti a comprendere meglio il rapporto tra l’universo umano e il cemento. Spesso si organizzano dibattiti, incontri per discutere sul tessuto scenografico, sociale, sul brand delle città ma sono appuntamenti che a volte urtano la suscettibilità degli amministratori delle città, almeno quelli che non riescono ad ascoltare critiche e suggerimenti per trasformarli in fatti. Jean-Jacques Lequeu (1757-1825) probabilmente non avrebbe mai immaginato che il suo progetto visionario L’isola del riposo e dell’amore dopo la pesca si sarebbe poi in parte materializzato oltre un secolo dopo con alcune costruzioni di Hundertwasser (1928-2000). La Casa sulla cascata (1935-1939) di Frank Lloyd Wright ricorda non poco il progetto mai realizzato Casa delle guardie campestri di Ledoux, architetto visionario del preromanticismo. ANDARE OLTRE L'IMMAGINABILE PER RENDERE L'IMPOSSIBILE POSSIBILE Esiste? Non esiste? È impossibile? "Solo quelli che provano a raggiungere l'assurdo, otterranno l'impossibile." (M. C. Escher). E poi… non è importante che si sconfini oltre il pensabile, purché lo si faccia. Se non si osa, chi progetta le città avrebbe meno spunti per renderle migliori. Il cinema fantasy e di fantascienza sono un gran bel serbatoio di visioni architettoniche che possono piacere o meno ma che comunque fanno capire che ogni forma, ogni volume, genera una sua atmosfera, da quella di Gotham City o quella di Blade runner alle abitazioni morbide e naturali come quella di Bilbo Baggins di Il signore degli anelli che ha ispirato la costruzione di un villaggio ecosostenibile in Svezia. Nonostante l’Illuminismo fosse un periodo in cui la precisione prospettica e della luce erano caratteristiche fondamentali nella pittura, il Canaletto ebbe i suoi “lumi” ricreando contesti urbani veneziani coi cosiddetti Capricci. Una roba che oggi è praticata da alcuni fotografi che si divertono a reinventare le città attraverso fotomontaggi realizzati col Photoshop. Si tratta di punti di vista mentali trasferiti nel visibile (tela, foto, scultura…) che contribuiscono a stimolare la percezione della realtà distorta, artefatta, che l’occhio umano tende a ricostruire in base a ciò che conosce. O anche per assorbire spunti per nuovi modi di progettare che possano servire a smuovere il pensiero dell’osservatore o del fruitore, come per le case sottosopra di Alex Chinneck ed altre sparse per il mondo o progettando in funzione della risoluzioni di problemi attraverso il divertimento adottando il concept della Funtheory. Abbiamo menti deboli ma potenzialmente effervescenti. Il malessere delle città va combattuto con punti di vista positivi, originali, dove un appalto dovrebbe essere gestito da artisti, scenografi, fotografi, illustratori, esperti di comunicazione, dai creativi tutti. Per non ritrovarci in luoghi sempre più lontani dalla struttura ideale di una polis. Senza immaginazione non c'è salvezza. Giulio Carlo Argan Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio. Henri-Frédéric Amiel (1821-1881, filosofo svizzero) E' molto divertente fare l'impossibile Walt Disney Intervento disponibile con slide esplicative per scuole ed associazioni che lo richiedano. Contattare Marco Maraviglia
Grazie a "Gli Amici di Metamorfosi Reloaded" e magari anche grazie al tuo aiuto, Impossible Naples Project potrà diventare una divertente
mostra-happening con premi e omaggi per i sostenitori. Tutti possono contribuire come sponsor, partner, con una donazione, acquistando un'opera dell'Impossible Naples Project o una copia delle trenta di Metamorfosi Reloaded 2015 edizione "Expo!". Contatta l'autore per ricevere ulteriori informazioni: marco|at|photopolisnapoli.org Metamorfosi Reloaded è il panorama di Napoli più lungo del mondo, surreale, inesistente fisicamente. Iniziato circa 10 anni fa e poi interrotta la lavorazione per esigenze tecniche. Nel 2007 utilizzai la sua prima versione per realizzare un calendario da tavolo messo online e attualmente ancora scaricabile. La versione successiva è stata presentata in anteprima l’8 maggio di quest’anno, stampata in bozza da 6 metri di lunghezza e circa 30cm di altezza e il pubblico, composto da fotografi, artisti, grafici, amanti di Napoli… aveva la facoltà di intervenire scrivendoci sopra suggerimenti e correzioni da apportare. Un happening divertente dove il pubblico si divertiva anche nel cercare di individuare quali fossero i pezzi di Napoli assemblati in questo fotomontaggio. È stato un momento di arte partecipata: l’opera condivisa affinché i suggerimenti del pubblico diventino parte attiva della stessa nella sua versione definitiva. Metamorfosi fa parte dell’Impossible Naples Project, un lavoro più esteso su Napoli che ho iniziato nel 2000, in effetti da quando ho cominciato a smanettare col Photoshop. Impossible Naples Project consiste in una serie di immagini di Napoli, surreali, metafisiche, a volte di ispirazione escheriana che inducono l’osservatore a GIOCARE con esse: cercare di individuare i luoghi, i dettagli di Napoli, assemblati in questi fotomontaggi, stimolando una percezione sulla città in maniera più approfondita. LA MOSTRA A questo punto ho pensato di mostrare a un pubblico più vasto una selezione di queste immagini. Organizzando una mostra-happening dove all’inaugurazione il pubblico avrà a disposizione una scheda con le anteprime delle immagini esposte e dovrà scrivere sotto ognuna di esse quali sono i luoghi e i dettagli e i punti di vista, da dove sono state scattate le foto dei particolari di ogni immagine. Le persone che raggiungeranno il maggior numero di risposte esatte avranno in regalo una stampa firmata e con certificato di autenticità della collezione dell’Impossible Naples. Sarà inoltre esposta la versione definitiva di Metamorfosi Reloaded 2015 (edizione Expo!), lunga oltre 8 metri. info [email protected] Diventa un amico di Metamorfosi Reloaded 2015 Impossible Naples Project from Photo Polis on Vimeo. |
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October 2020
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